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Elin la Folle.
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Questa fa parte di una raccolta di poesie, viste come epitaffi, iscrizioni, sulle tombe di alcuni cittadini di questo piccolo borgo di fine '800. Attraverso questi componimenti, l'autore imbastisce quasi una storia del borgo stesso, sono le persone stesse che parlano di cosa era la vita per loro.
Questa poesia è molto bella.
La mia mente era uno specchio:
vedeva ciò che vedeva, sapeva ciò che sapeva.
In gioventù la mia mente fu come uno specchio
d'un auto in rapida corsa,
che coglie e subito disperde i tratti del paesaggio.
Poi col tempo
sullo specchio si produssero profonde scalfitture,
tra cui s'insinuava il mondo esterno,
e affiorava il mio io più segreto.
E' questa la nascita dell'anima nel dolore,
una nascita fatta di guadagni e di perdite.
La mente vede il mondo come una cosa separata,
e l'anima ne fa un tutt'uno con se stessa.
Uno specchio graffiato non riflette immagini -
e questo è il silenzio della saggezza.. -
mysa.
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bella questa .